Museo Civico Archeologico e della Collegiata
Il Museo Civico Archeologico e della Collegiata di Casole d’Elsa si trova nella piazza della Libertà, nel centro del borgo, accanto al Duomo consacrato nel 1161 e dedicato a Santa Maria Assunta.
La struttura comprende una sezione storico-artistica ed una archeologica, che costituisce il primo e più antico nucleo dell’esposizione.
Aperto come Antiquarium nel 1968 per esporre i materiali di recente acquisizione trovati in loc. Orli, ha acquistato l’attuale aspetto nel 1996, con un nuovo progetto di allestimento teso alla ricostruzione della storia degli scavi (prima sala) con la formazioni delle grandi collezioni ottocentesche (Collezione Chigi Zondadari e Collezione Bargagli) e alla descrizione (sale 2 e 3) dello sviluppo e del popolamento del territorio dall’età protostorica fino alla piena romanità, attraverso l’analisi di importanti contesti territoriali (tra gli altri la necropoli ellenistica di Orli e la tomba di età romana di Escaiole).
Oltre a numerosi oggetti legati all’artigianato artistico volterrano, come le urne in pietra o la ceramica a vernice nera, meritano una particolare menzione le locali produzioni lapidee di ambito funerario o gli splendidi affibbiagli bronzei con scena di pugilato a rilievo, provenienti da La Senese.
Come arrivare al Museo
Servizi del museo
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- Laboratori didattici
- Accesso per portatori di handicap
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Galleria fotografica
Didattica
Il Museo Civico Archeologico e della Collegiata di Casole d’Elsa, ospita una cospicua raccolta di reperti archeologici provenienti sia dal territorio circostante, sia da donazioni di collezioni private. Proprio in virtù della sua natura così eterogenea, fin dalla sua costituzione, è stato riservato ampio spazio all’attività didattica, promossa e realizzata anche grazie all’impegno dei volontari della Società Archeologica Valdelsa. Inoltre, oramai da alcuni anni, le attività didattiche sono strettamente connesse e concordate con quelle del Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” di Colle di Val d’Elsa, non solo per la prossimità territoriale, ma, soprattutto, perché tra plessi vicini possa esserci una comune offerta formativa, salvaguardando tuttavia le singole specificità locali.
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Vivere (e morire) al tempo degli Etruschi
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Giallo al Museo
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Ex Oriente Lux
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Archeologando
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Dalla pietra scheggiata alla pietra levigata