La preistoria
La vita quotidiana nella Toscana antica
Si ritiene che il Quaternario, l’ultima delle ere geologiche nella quale attualmente viviamo, inizi intorno a 2 milioni e 600 000 anni da oggi in base a studi scientifici che considerano come elementi fondamentali i cambiamenti climatici causati da periodiche inversioni del polo magnetico terrestre, i dati geologico-stratigrafici, nonché i dati paleontologici e botanici relativi all’evoluzione e all’estinzione di specie animali e vegetali, sia terrestri che marine.
L’era quaternaria è suddivisa in due principali epoche: il Pleistocene, che include le tappe conclusive dell’evoluzione dell’uomo e lo stadio culturale del Paleolitico, e l’Olocene che include tutte le fasi culturali successive, dal Mesolitico all’età attuale. Il Pleistocene è ulteriormente suddiviso in tre periodi (inferiore, medio e superiore) sulla base di eventi climatici importanti che hanno modificato profondamente il paesaggio influenzando anche l’evoluzione biologica di molte specie. Periodi di forte abbassamento della temperatura media annua in tutto il globo terrestre (iniziati già nell’era terziaria durante la quale si è formata la calotta glaciale antartica), caratterizzati da intensa aridità, hanno infatti determinato “fasi glaciali”, o “glaciazioni”, con l’espansione di ghiacciai o dell’innevamento perenne nelle zone a più bassa latitudine. Tali fenomeni hanno avuto come effetto un progressivo abbassamento del livello del mare (“regressione”), e quindi delle foci fluviali, a quote anche molto inferiori rispetto al livello attuale. Alle fasi glaciali si sono alternate “fasi interglaciali”, o temperate-calde con estati torride e inverni miti, durante le quali un nuovo innalzamento globale della temperatura media annua e l’intensa piovosità hanno provocato lo scioglimento dei ghiacciai, l’aumento di portata dei corsi d’acqua e il conseguente innalzamento del mare (“ingressione”) a quote anche molto più alte di quello attuale.